Vuoi essere guarito? Paradossalmente
questa potrebbe essere una domanda che Dio si pone continuamente:
"Vogliono gli uomini veramente guarire? Vogliono...
Paradossalmente
questa potrebbe essere una domanda che Dio si pone
continuamente: "Vogliono gli uomini veramente guarire?
Vogliono veramente ricevere le mie benedizioni, la mia
grazia, i miei doni, la Vita Eterna....?".
Ormai non ci desta più meraviglia, quando sentiamo dire
dalle persone che non hanno bisogno di Dio e che ne possono
fare a meno.
E certamente la loro vita lo dimostra: non credono in Dio,
non pensano a Dio, non sanno di Dio, non hanno interesse per
le cose di Dio...
Sono le stesse persone che per i primi accusano Dio per le
sofferenze e i mali nel mondo, per le disgrazie, per le
conseguenze dei loro peccati e della loro ribellione a Dio,
e per altro.
Il 666 (il tentativo della realizzazione dell'uomo perfetto
SENZA Dio) non è, a questo punto, utopia o fantascienza.
Lo spirito dell'Anticristo è in mezzo a noi, l'abbiamo
vicino, è dentro di noi, e siamo noi stessi quando vogliamo
o pensiamo di potere fare a meno di Dio.
Come ai nostri giorni siamo circondati di tali persone,
indipendentemente dagli ambienti in cui ci troviamo (anche
in quelli religiosi), anche il nostro Signore Gesù Cristo è
venuto a contatto con queste categorie di persone e, in un
caso, in un ambiente dove la loro presenza era
inequivocabile per ricerca di guarigione, in un ambiente che
offriva una opportunità di guarigione.
Molte persone oggi si recano nei luoghi che credono siano
favoriti dalla grazia divina, ma quante di esse ricercano
veramente il contatto con il Vero Dio?
Quante di esse possono dimostrare che conoscono il Vero Dio?
Quante di esse possono testimoniare di aver fatto un
"incontro" reale con Gesù Cristo?
Indipendentemente dal fatto se un luogo o un oggetto
qualsiasi possono attirare o meno i miracoli, non vediamo
che le persone vengono guarite nello spirito e trasformate.
Andare, o fare pellegrinaggi in determinati posti, o
visitando luoghi in cui sono vissuti Cristo, gli Apostoli, o
i santi non apporta certamente privilegi e cambiamenti, sono
soltanto delle gite turistiche.
Esaminiamo più in dettaglio l'incontro di Gesù con un
paralitico. «Or a Gerusalemme, vicino alla
Porta delle Pecore, c'è una piscina detta in ebraico "Betesda",
che ha cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero
di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, i quali aspettavano
l'agitarsi dell'acqua... Si trovava là un uomo infermo da
trent'otto anni.
Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello
stato da molto tempo, gli disse: "Vuoi essere guarito?".
L'infermo gli rispose: "Signore, io non ho nessuno che mi
metta nell'acqua quando questa viene agitata; e, mentre io
vado, un altro vi scende prima di me"» (Vangelo di
Giovanni 5:2-7 ).
Gesù rivolse a quell'uomo una domanda semplice, alla quale
facilmente avrebbe potuto rispondere sì o no:
"Vuoi guarire?".
Ma invece di dare a Gesù una risposta diretta, l'uomo gli
fornì una giustificazione per il fatto di trovarsi in quelle
condizione; piuttosto di dire a Gesù:
"Si, voglio guarire",
egli cercò di giustificare la sua infermità.
Se quell'uomo non si aspettava di essere guarito, perché era
andato alla piscina di Betesda?
Forse era piacevole trascorrere la giornata all'ombra dei
portici, conversando con altri che avevano, come lui,
infermità debilitanti.
Magari tutto ciò gli permetteva di dire a stesso:
"Sto facendo tutto ciò che
posso per guarire, sto disteso vicino alla piscina, anche se
so che non verrò guarito".
Dopo trentotto anni, non solo egli era rimasto zoppo, per
gran parte della sua vita, ma essere zoppo era diventata la
sua condizione normale.
Noi possiamo avere una attitudine simile nei confronti delle
nostre infermità spirituali.
Alcuni dei nostri peccati possono essere stati con noi così
a lungo che essi ormai fanno parte del nostro modo di vita;
alcuni dei nostri difetti caratteriali possono essere
radicati così profondamente nel nostro comportamento da
essere diventati parte della nostra identità.
Possiamo essere arrivati al punto di accertarci come
spiritualmente paralitici; potremmo aver deciso che questo è
semplicemente il nostro "destino".
Certo, potremmo fare anche degli sforzi per liberarci di
questi peccati e di queste imperfezioni, ma i nostri sforzi
spesso rivelano la nostra ambiguità: tentiamo, pur sapendo
che falliremo, tentiamo quasi solo per poter dire a Dio, nel
giorno del giudizio: "Io ci ho
provato...".
Non nutriamo più speranze di guarire spiritualmente, di
quelle dell'uomo vicino alla piscina per arrivare nell'acqua
in tempo.
Gesù ci mette a confronto con la stessa domanda che Egli
pose al paralitico: "Volete
guarire?". Non importano le vostre motivazioni o le vostre scuse
per essere come siete, non importa la lista degli sforzi che
avete compiuto, volete veramente guarire?
Volete essere liberati dai vostri peccati, dai vostri vizi e
dai vostri difetti cronici?
O state così comodi nel vostro vecchio io, così abituati a
essere distesi nell'ombra a giustificare la vostra
condizione e non voler veramente guarire?
Non siete forse paralitici e ciechi quando non volete vedere
la grazia di Dio?
Quando volete sorvolare sopra certe realtà che vi parlano
della presenza e dell'amore di Dio?
Fortunatamente per il paralitico, Gesù lo guarì comunque:
«Gesù gli disse: "Alzati,
prendi il tuo lettuccio e cammina". E sull' istante
quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a
camminare» (Giovanni
5:8-9 ).
L'uomo non aveva compiuto alcun atto di fede in Gesù (egli
non sapeva neanche chi fosse Gesù - cfr.
Giovanni 5:13 ), e non aveva nemmeno chiesto di essere
guarito.
Tuttavia, Gesù lo guarì, vicino alla piscina di Betesda.
Il nome di questa piscina è un indizio del perché Gesù fece
ciò: Betesda significa "Casa
della (divina) misericordia".
Cristo ha dimostrato che Dio è misericordioso; lo è stato
con il paralitico e lo può essere con noi, anche se noi non
lo meritiamo.
Adesso dov'è Cristo? Dove possiamo andare per incontrarlo?
"...Ma ora, passando sopra i
tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e
dappertutto che si ravvedano, poiché ha stabilito un giorno
in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo
dell'uomo che ha stabilito, e che ne ha dato la prova a
tutti, risuscitandolo dai morti: Gesù Cristo"
(Atti 17:30-31).
È per misericordia che Dio ci concede ancora tempo per
cambiare il nostro atteggiamento nei suoi confronti...
finché c'è tempo.
Il
sito periragazzi.net è una
derivazione del sito
www.incontraregesu.it,
dove, sin dall'inizio della
sua pubblicazione in rete,
vi era inclusa una sezione
dedicata ai più piccoli.
Nasce dal desiderio di voler
esaudire le richieste dei
molti navigatori di
incontraregesu.it, di
ampliare la sezione dedicata
ai più piccoli, presentando
un immediato, chiaro e
semplice panorama della
realtà della Bibbia e del
Regno di Dio ai ragazzi che,
sia per motivi personali,
che per esigenze di studio
nei Catechismi e nelle
Scuole Domenicali, vogliono
accostarsi alle cose di Dio.
E'
risaputo che per Gesù Cristo
i
bambinihanno
un ruolo importante e sono
da Lui presi molto in
considerazione.
Già nei
Vangeli
possiamo riscontrare questa
realtà del carattere di
Gesù, che ci è di esempio
per noi e per tutti quelli
che desiderano fare la
volontà di Dio.
Anche se, in effetti, nei
Vangeli vi sono riportati
pochi episodi del contatto
di Gesù con i bambini,
questi sono pur rilevanti e
significativi per darci una
guida chiave di come deve
essere l'approccio dei più
grandi (credenti e discepoli
di Cristo) verso i più
piccoli, siano essi nostri
figli, figli dei nostri
amici, vicini e sconosciuti.
Conosciamo le classiche
frasi di Gesù: "... lasciate
che i piccoli bambini
vengano a me, perché di loro
è il Regno di Dio" (Luca
18:16), e "... se non
diventate come i piccoli
bambini non entrerete nel
Regno dei Cieli" (Matteo
18:3).
La storia più bella è
scritta nel libro più
importante del mondo: La
Bibbia. Nella
Bibbia
è descritto il Piano di
Dio per l'umanità,
trasmesso da Lui
personalmente a degli
uomini devoti, più di
40, nell'arco di 1500
anni.
Tanto tempo fa Dio creò
il mondo ed ogni cosa
che è in esso. Poi creò
un giardino, chiamato
Eden, e lo rese
accogliente per una
creatura molto speciale:
L'uomo.
Dio, prima ha creato il
corpo dell'uomo dalla
polvere della terra, poi
gli ha soffiato il Suo
alito vitale ed esso
divenne un'anima
vivente. Poi Dio disse:
"Non è bene che l'uomo
stia solo", e facendo
cadere Adamo (l'uomo) in
un profondo sonno, gli
asportò una costola e da
quella formò la donna,
poi la presentò
all'uomo, il quale le
pose nome Eva.
Adamo ed Eva vivevano
felici nel Giardino di
Eden, stavano vicino a
Dio e dialogavano con
Lui.
Al centro del giardino
Dio aveva posto due
alberi: l'albero della
Vita e l'albero della
Conoscenza del Bene e
del Male. Dio aveva
avvertito la coppia di
non mangiare del frutto
dell'albero della
Conoscenza del Bene e
del Male perché nel
momento che ne avrebbero
mangiato sarebbero morti
spiritualmente.
La
Bibbia è una raccolta di
libri che compongono
l'Antico e il Nuovo
Testamento.
La Bibbia è una raccolta
di scritti millenari che
hanno serbato intatto
tutto il loro messaggio
e il loro fascino nei
secoli e che, ancora
oggi sono in grado di
lanciare una sfida alla
società moderna e, nello
stesso tempo, chiarire
le cose fondamentali
della vita. La Bibbia
annovera tra i suoi
autori profeti, re,
condottieri e uomini
semplici, ma Dio stesso
ne è l'autore
spirituale, infatti
quelli hanno scritto
sotto
l'ispirazione diretta
dello Spirito Santo,
la terza Persona
(divina) della Trinità.
Nella Bibbia vi è la
Parola di Dio, cioè
l'espressione e la
trasmissione di Dio
all'uomo. In essa vi è
descritta l'origine
dell'uomo e di ogni
cosa, rivela il perché
dell'esistenza umana e
di tutta la creazione,
vi sono riportati
interventi di Dio ed
eventi che hanno segnato
e influenzato la storia
e la condizione umana.